Milan, Paolo Maldini intervistato da Giacomo Poretti al suo Poretcast dove parla della sua carriera e dei valori fondamentali del calcio
Paolo Maldini è stato intervistato da Giacomo Poretti, membro del mitico trio Aldo, Giovanni e Giacomo, al suo Podcast “Poretcast”. Ha raccontato la propria esperienza nelle vesti di calciatore e di dirigente, ha parlato di cosa il calcio ha rappresentato nella sua vita, degli insegnamenti ricevuti e dei fondamentali che stanno alla base della pratica di questo sport. Aneddoti, curiosità e importanti insegnamenti sono emersi dall’intervista del grande Paolo Maldini.
Il talento è innato e la base per aspirare ai massimi livelli, ma non è sicuramente sufficiente e bisogna saperlo coltivare e sfruttare con intelligenza senza peccare di presunzione. Ciò che è infatti determinante secondo Maldini è la disciplina: saper mettere al primo posto il bene della squadra, essere presenti nei momenti di difficoltà dei compagni e viceversa sapere di poter contare sul loro appoggio. Questo implica anche grossi sacrifici, come il dover spesso essere lontani dalla propria famiglia, valore imprescindibile per Paolo che ha sempre vissuto a stretto contatto con genitori e fratelli e sorelle.
Milan, Giacomo Poretti in compagnia di Paolo Maldini nell’intervista al Poretscast
Milan, ecco l’intervista al Poretcast con Maldini e Giacomo Poretti
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Tutt’oggi non è facile per lui essere spesso lontano dalla moglie e dai figli poiché, si sa, sono i familiari le persone ad esserci sempre. Un altro importante aspetto del calcio è poi il divertimento, indispensabile per non farsi schiacciare dalla pressione di migliaia di tifosi. A tal proposito ha parlato proprio dei momenti più spensierati trascorsi nello spogliatoio con i compagni di squadra, ciò che gli manca di più del proprio mestiere insieme al misto di paura ed eccitazione provato durante le partite, e il contatto e l’adrenalina trasmessa dai tifosi. Essenziale infine è l’onestà, la capacità di saper riconoscere i propri meriti e i propri errori senza trovare alibi: «responsabilizzare ti fa anche accettare la sconfitta», l’importante è sapere di aver dato il massimo e avercela messa tutta.
Per quanto riguarda la sua duplice esperienza da giocatore e dirigente Maldini risponde così: «nel primo caso hai la possibilità di determinare il risultato, nel secondo lo subisci quindi è sicuramente una sofferenza maggiore». Fare il dirigente regala d’altro canto anche enormi soddisfazioni come l’opportunità di instaurare con i giocatori rapporti ineguagliabili. Con Leao in particolar modo Paolo ha costruito un legame speciale, data la simpatia, l’educazione, la determinazione e lo sconfinato talento in svariati settori del giovane attaccante portoghese. Maldini ha infatti evidenziato il genio di Rafael Leao, non solo nel calcio, ma anche nella musica o nella moda.