I milanisti nella giornata di ieri hanno reso omaggio a Giovanni Lodetti, centrocampista del primo Milan campione d’Europa di Nereo Rocco, esempio in campo e fuori dal rettangolo verde di impegno, dedizione e sportività. Un personaggio d’altri tempi che lascia un segno indelebile nella storia del club rossonero. Questa mattina sulle colonne della Gazzetta dello Sport anche Karl Heinz Schnellinger, 84 anni, ex compagno di squadra del Basleta ha ricordato l’amico scomparso con parole di grande amicizia.
Schenellinger: «Mi ha telefonato suo figlio e sono rimasto senza parole. Sono tristissimo perché io e Giovanni siamo sempre rimasti in contatto. Ci sentivamo ogni dieci giorni e anche se ultimamente non mi aveva risposto, non pensavo che stesse per lasciarci. Dopo un giorno fatico ancora a credere che sia morto, perché nelle ultime telefonate mi era sembrato il Giovanni di sempre, allegro e spiritoso».
Milan, la leggenda Schnellinger ricorda Lodetti: «Un centrocampista completo»
Leggenda Milan, il ricordo di Karl Heinz Schnellinger per Giovanni Lodetti
Sulla rosea Schnellinger ha poi raccontato un aneddoto su Lodetti: «Quando dalla Roma sono passato al Milan avevo 26 anni, tre più di lui che era già un titolare fisso grazie alla sua serietà e al suo impegno. Mi accolse con il suo sorriso e la sua simpatia favorendo subito il mio inserimento, ci siamo capiti al volo fin dalle prime partite. Non mi stancherò mai di ripetere che per me è stato un compagno perfetto in campo e fuori, ma con lui andavano d’accordo tutti, era impossibile avere problemi con Giovanni».
Lodetti nel Milan di Rocco era un infaticabile scudiero: «È passato alla storia come il gregario che correva per Rivera, ma è riduttivo etichettarlo così – ha spiegato Schnellinger -. Lodetti è stato un centrocampista completo, perché a quei tempi non si poteva occupare un ruolo così importante se non si sapeva fare tutto. Oltre alla corsa, infatti, aveva una buona tecnica e lui ricordava che prima del mio arrivo aveva segnato persino due gol in un derby».