Il Milan, nelle quattro stagioni dal 1987 al 1991 sotto la guida di Arrigo Sacchi, riuscì a vincere uno Scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe europee e due Coppe Intercontinentali. Una squadra piena di leggende entrate nella storia rossonera: Maldini, Baresi, Costacurta, Tassotti, Ancelotti, Donadoni, Virdis e i tre olandesi delle meraviglie Van Basten, Gullit e Rijkaard, solo per citarne alcuni. La stagione migliore fu probabilmente quella del 1989, che vide il Milan trionfare nel giro di soli dieci giorni prima nella finale di Supercoppa europea e poi in quella di Coppa Intercontinentale, e gran parte del merito fu di un italiano, frutto del settore giovanile rossonero: Alberico “Chicco” Evani.
Evani era un centrocampista che non aveva il vizio del gol, ma che in così poco tempo risultò decisivo in due finali. Il 7 dicembre si gioca quella della Supercoppa europea: dopo l’1-1 dell’andata i rossoneri ospitano a San Siro il Barcellona di mister Johan Cruijff e approcciano in maniera positiva la partita, anche se per arrivare ad un gol bisogna attendere fino al minuto 55, quando Donadoni si conquista un fallo vicino all’area avversaria. Sul pallone si piazzano Rijkaard, Donadoni ed Evani, e proprio quest’ultimo, quella sera con la maglia numero 10, riesce a spedire il pallone in rete dopo un tocco del connazionale, consegnando il trofeo ai rossoneri.
Elberico “Chicco” Evani è un pezzo della storia del Milan

Milan history, Chicco Evani eroe delle finali di Sacchi
LEGGI ANCHE Milan, il primo derby della storia contro l’Inter
Il 17 invece si disputa quella di Coppa Intercontinentale contro i colombiani dell’Atletico Nacional di Medellin. La partita non è particolarmente elettrizzante e infatti si conclude senza reti nei tempi regolamentari. Anche nei supplementari il match non si sblocca, fino a circa un minuto dalla fine: come dieci giorni prima il Milan conquista un calcio di punizione al limite dell’area e sul pallone si ripresenta Evani, subentrato al minuto 65. Il resto è storia: altro gol di Chicco, stavolta su punizione diretta, che diventa l’eroe delle finali.
Ancora oggi l’ex centrocampista rossonero ricorda con grande emozione queste due incredibili finali e il suo rapporto con mister Sacchi. A tal proposito ha anche rivelato un piccolo aneddoto: poco tempo prima di quel magico dicembre 1989 era stato proprio Arrigo Sacchi ad avere l’intuizione di farlo allenare sulle punizioni e di inserirlo tra i battitori.




