Ariedo Braida, dirigente storico del Milan dal 1986 al dicembre 2013, è intervenuto ai microfoni di Gianluca di Marzio. L’ex direttore sportivo ha commentato il periodo difficile del club rossonero dopo la sconfitta nel derby ed è tornato sul tema dirigenziale e di mercato. In momenti come questi fa sapere che bisogna rimanere compatti e mettere da parte le chiacchiere: «A volte serve solo stare zitti, allenarsi e lasciare che sia il campo a parlare».
A poche ore dall’esordio in Champions League del Milan alle 18.45 contro il Newcastle, ci tiene a sostenere come la competizione sia nel DNA dei rossoneri e sia necessario farsi trovare pronti a livello mentale. «Le grandi squadre dimostrano cosa sono nei momenti più duri». Una delle chiavi per tornare alla vittoria, secondo l’ex dirigente rossonero, è quella del sapere trasmettere i giusti valori.
Braida sul momento del Milan: «Parlerà il campo»
Ex Milan, Ariedo Braida si espressa così. Le parole
Braida è convinto che Pioli sia in grado di uscire dalle feroci critiche tecniche e caratteriali ricevute a ridosso della brutta prestazione nello scontro con l’Inter e dice la sua riguardo alla dirigenza: «Tutti commettiamo degli errori, ma chi magari ha più esperienza in questo mondo, sa limitare gli sbagli. Probabilmente al Milan ora servirebbe un profilo dirigenziale che sia più esperto e sappia gestire questi momenti».
L’ex dirigente del Milan dice la sua anche sul tema mercato: «Nella mia carriera ho visionato tutti i giocatori personalmente. Io credo che i giocatori debbano essere scelti dai dirigenti, e non dagli algoritmi. Penso che l’uomo sia al centro dell’universo. Alla fine l’algoritmo è stato creato dall’uomo. Poi un dirigente può sempre sbagliare, ma con l’esperienza poi gli errori diventeranno meno».
Su un suo possibile ritorno al Milan fa sapere: «Se tornerei al Milan? Come farei a dire di no…Il Milan è il Milan, resterà nel mio cuore per sempre».