Carlo Pellegatti, per un tifoso rossonero, non ha bisogno di presentazioni perché nell’arco dei decenni ha da sempre rappresentato il milanismo nell’etere radio-televisivo italiano. Il famoso giornalista, nelle sue radiocronache, ha negli anni costruito un immaginario milanista molto ricco di suggestioni anche, e soprattutto, grazie ai soprannomi regalati ai vari giocatori rossoneri; ci concentreremo su quelli dell’epopea Carlo Ancelotti (2001-2009). Sono tanti e ricchi di storia e trofei i giocatori passati in rossonero in quell’epoca e, complici anche le innumerevoli vittorie e le magiche nottate di Champions League vissute, sicuramente l’effetto mistico e romantico dei soprannomi pellegattiani ci farà effetto.
Il capitano di mille battaglie, “cuore di drago” Paolo Maldini, non può che essere il primo da citare anche perché in quel periodo alzò al cielo per ben due volte la coppa dalle grandi orecchie. Notti di Champions e notti di gol con “alta tensione” Pippo Inzaghi e “vento di passioni” Andriy Shevchenko innescati da “smoking bianco” Kakà, “effetto serra” Seedorf e “trilli campanellino” Andrea Pirlo.
I soprannomi di Pellegatti per i giocatori del Milan di Ancelotti
Milan, tutti i soprannomi di Carlo Pellegatti
Pronto a lasciare tutto in campo e un prediletto di Carlo Pellegatti “graffio dell’anima” Rino Gattuso (ma anche “braveheart” e molti altri). Eleganza e cultura a 360 gradi per i soprannomi di “tempesta perfetta” Sandro Nesta e del “musagete” (Apollo, ispiratore delle muse) Manuel Rui Costa mentre sono due proprie frecce sulle fasce il “concorde” Serginho e “Pegaso” Cafù.
Fondamentale con le sue parate “Baghera la pantera” Nelson Dida mentre si cita Jack London per “zanna bianca” Kakha Kaladze. “Come d’incanto” evoca perfettamente il primo imprendibile Alexandre Pato rossonero cosi come “lo scorpione bianco” fa pensare esattamente alle caratteristiche da finalizzatore letale di Jon Dahl Tomasson e “crema e gusto” porta alla mente i movimenti eleganti di Rivaldo. Tutti guidati da “master & commander” Carlo Ancelotti. Uno sfoggio di cultura umanistica quasi senza eguali, quindi, quello di Carlo Pellegatti nel forgiare i soprannomi per gli amati calciatori rossoneri che, siamo sicuri, negli anni hanno arricchito anche tutti i tifosi milanisti appassionati nell’ascoltarlo.




