Ci sono stagioni che entrano di diritto nella leggenda, annate che nascono e vivono su sliding doors capaci di riscrivere la storia in modo inaspettato, regalandoci trame degne di un film hollywoodiano da oscar. E’ il caso della stagione 1998/1999, che celebra il glorioso centenario rossonero. La rimonta sulla Lazio è una corsa entusiasmante, un susseguirsi spasmodico di emozioni capaci di scuotere ed agitare anche i cuori più solidi. Sette punti di distacco a sette giornate dalla fine, l’avversario è la forte e quasi inaffondabile Lazio. Gli elementi per il thrilling sono serviti e il finale è destinato ad essere ricordato come uno dei più avvincenti della lunga storia del Milan. Il Milan e lo scudetto del 1999
Il Milan e lo scudetto del 1999
La convinzione, alla vigilia del campionato di Serie A 1998/99, è che siano altre le squadre che possono lottare per. il titolo: in primis la Lazio di Sven-Goran Eriksson, che dopo una spesa complessiva di oltre 100 miliardi sul. calciomercato è la favorita numero uno per la conquista del tricolore. I biancocelesti si assicurano campioni del calibro di Marcelo Salas, acquistato dal River Plate per 31 miliardi del vecchio conio, Ivan De la Peña dal Barcellona per 30 miliardi, Dejan Stankovic della Stella Rossa per 24 miliardi, Sinisa Mihajlovic dalla Sampdoria per. 22 miliardi, Sergio Conceiçao dal Porto per 18 miliardi e Fernando Couto 4 miliardi dal Barcellona. Il Milan, dopo due annate decisamente poco fruttuose, affida la panchina ad Alberto Zaccheroni, tanto apprezzato all’Udinese. Da quest’ultima non arriva solo la guida tecnica, ma anche il bomber Oliver Bierhoof, che tanto era stato prolifico. nella stagione precedente, e Thomas Helveg. Arrivano rinforzi anche in difesa con l’acquisto del difensore argentino Roberto Ayala dal Napoli per 17 miliardi e Bruno N’Gotty dal PSG per 7 miliardi. A centrocampo arriva il fantasista Domenico Morfeo dalla Fiorentina in prestito con diritto di riscatto a 11 miliardi e Federico Giunti dal Parma. A chiusura del mercato arriva anche Guglielminpietro e Jens Lehmann. Il divario tra il Milan e la Lazio in. particolare sembra essere evidente, un solco che sulla carta sembra incolmabile. Il credo calcistico di Zaccheroni è il 3-4-3, la difesa a tre mai digerita troppo dal presidente Berlusconi. Il mister trova delle difficoltà a far coesistere nel suo schema preferito gli arcieri offensivi in suo possesso, Leonardo e Boban su tutti senza dimenticare la batteria di attaccanti composta da Bierhoff, Weah e Ganz. Il modulo non riesce mai veramente a sposarsi con le. caratteristiche dei giocatori sopracitati. Ne consegue una stagione altalenante, un ottovolante impazzito che non riesce mia veramente a trovare una dimensione pratica e realmente efficace. Il Milan e lo scudetto del 1999
Lo scudetto del 1999, la svolta
La svolta della stagione rossonera matura nell’ultima giornata del girone di andata. Zaccheroni capisce che per sfruttare al meglio le qualità degli interpreti a sua disposizione il caro 3-4-3 va smussato preferendo al suo posto un più funzionale 3-4-1-2. Nonostante l’ottimo abbrivio trovato dal Milan con il nuovo modulo, la Lazio sembra. avere una marcia in più. Alla 27ª giornata la classifica sembra aver sentenziato chi dovrà cucirsi il tricolore sul. petto. La Lazio è salda al comando della classifica con 56 punti, con 6 lunghezze di vantaggio sulla Fiorentina e 7. sul Milan di Zaccheroni, terzo. Quando ormai tutto sembra perduto e lo scudetto inizia a spiccare il volo come. un’aquila verso le sponde biancocelesti, accade l’impensabile. I rossoneri si compattano e con una volata degna. di un velocista, piazzano uno scatto inarrestabile e imprevedibile. I primi cedimenti e avvisaglie che qualcosa di. straordinario potrebbe accadere, si palesano alla 28ª quando la Lazio perde il derby per 3-1, mentre il Milan regola 2-1 il Parma grazie a Maldini e Ganz, rosicchiando così i primi 3 punti in previsione rimonta. Non è però una corsa in discesa per il Milan, la vittoria sofferta e voluta di forza e veemenza a San Siro con la Sampdoria, regolata 3-2, ne è la prova evidente. Si arriva così all’ultima giornata con una classifica ribaltata. Il Milan per la. prima volta è primo con un vantaggio però minimo. La Lazio bracca i rossoneri avanti di solo un punto. L’ultima giornata vedrà il Milan di scena a Perugia, la Lazio ospiterà il Parma. La trasferta del Curi vive attimi di tensione agonistica vibranti. Le corde dei cuori rossoneri si struggono e soffrono forse come non mai. Nel volo plastico di Abbiati a sventare una minaccia avversaria che, se fosse stata vincente avrebbe tolto lo scudetto al Milan, ai tifosi. rossoneri si blocca letteralmente il cuore. Frame dopo frame sperano che la manona di Abbiati possa compiere il miracolo, che avviene come nelle migliori favole regalando il sogno tricolore al Milan nell’anno del centenario. Come un sogno, una poesia che si interseca tra mistico e profano, tra la pazzia e la realtà a doppio filo, lo stesso. filo necessario a Zaccheroni e alla squadra per cucirsi addosso uno scudetto quanto mai inaspettato.




