Franco Baresi è una leggenda, una bandiera del Milan. Le sue gesta sono impresse nei cuori e nella mente dei tifosi rossoneri, anche dei più giovani.
Franco Baresi, così come Paolo Maldini, in carriera ha vestito soltanto due maglie: quella del Milan e della Nazionale azzurra. Ventitré anni al Diavolo: tre nelle giovanili, poi in prima squadra. La sua, inutile dirlo, una carriera straordinaria, ricca di successi divenuti ormai leggenda di questo sport.
Oltre alle vittorie, e all’essere stato capitano del Milan, Franco Baresi ha lasciato il segno anche per la sua incredibile leadership, per una mentalità che nessuno aveva mi visto prima di allora. Un giocatore immenso di cui vogliamo ricordare cinque curiosità.
Cinque cose che non sai su Franco Baresi, ex capitano del Milan
Milan, 5 curiosità su Franco Baresi
- A 15 anni ha sostenuto un provino con l’Inter ma viene scartato. Nel 1974 entra a far parte del settore giovanile del Milan. Un’intuizione che ripagherà e non poco sia il club che il giocatore.
- Entra nella prima squadra del Milan nel 1977 ma debutta l’anno successivo. Nonostante un impatto subito importante, la sua permanenza è in dubbio per il rapporto burrascoso con due compagni di squadra: Albertosi e Capello.
- Il 23 aprile del 1978 fa l’esordio con in Verona-Milan. Negli spogliatoi incontra Nereo Rocco, il quale gli dice: “Ciò, mona, te ga zogà anca ti?“. Il giorno dopo sul giornale legge le parole di Rivera: “Questo ragazzo farà molta strada”.
- Nel 1979 il primo grande successo: lo Scudetto della stella. All’epoca, per contratto, guadagnava 12 milioni di lire. Rivera, il capitano, gli fa ottenere un premio per la vittoria del campionato. Fresco patentato, compra la sua prima auto: un golf grigia.
- Nella stagione 1981-1982 ha rischiato seriamente di lasciare il calcio: si è dovuto fermare per quattro mesi a causa di una malattia del sangue. Per precauzione, il club aveva preso dal Brescia il libero Venturi, pagato più di un miliardo.