Il pranzo tra Milan e Sassuolo per Davide Frattesi (che da settimane ha scelto di indossare la maglia dell’Inter). Ecco come sono andate le cose, veramente.
Nessuna beffa ai danni del Milan nell’operazione di mercato che sta definendo il passaggio del centrocampista Davide Frattesi dal Sassuolo all’Inter. Non c’è stata partita, il Diavolo si è avvicinato alla linea bianca ma non è sceso in campo per provare a giocarsela. Riavvolgiamo il nastro…
Solo ieri, martedì 4 luglio, il Milan ha aperto un tavolo di confronto con il Sassuolo per capire le reali intenzioni dei neroverdi sull’ex Monza, in Italia uomo mercato del momento. Ben conscio, il Milan, che il giocatore non si presenta del tutto adatto al sistema di gioco di Stefano Pioli: Frattesi è una mezzala, a Milanello si sarebbe dovuto adattare in un centrocampo a due.
Ieri a Milano l’incontro, il primo tra i due club. Da una parte Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan, dall’altra Giovanni Carnevali, ad della società emiliana. Parlare di vera e propria “trattativa” (infatti nel titolo ci siamo premurati di usare le virgolette) è del tutto impreciso. Ieri le parti si sono esplorate, conosciute, hanno ricevuto l’una dall’altra informazioni su poste in gioco e relative esigenze.
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Fare chiarezza su Frattesi era l’altro (altrettanto prioritario) intento del Milan. Furlani si è avvicinato al Sassuolo per capire quanto avesse senso tentare un difficilissimo sorpasso sui cugini. In che modo? Attraverso un’offerta cash e l’aggiunta del cartellino di Lorenzo Colombo o di Daniel Maldini come parziale contropartita tecnica. Sul piatto il Milan avrebbe voluto proporre il figlio di Paolo, e la parentela con l’ex direttore tecnico non centra nulla: su Colombo, infatti, Pioli ha chiesto alla società di congelare momentaneamente ogni ipotesi legata al futuro, prima di ogni nuova riflessione il tecnico vorrebbe valutarlo sul campo, far parlare muscoli e movimenti nei primi allenamenti della nuova stagione.
Frattesi-Milan, la ricostruzione del pranzo tra Furlani, Riso e Carnevali
Ieri Milan e Sassuolo si sono dati appuntamento all’ora di pranzo, la location il “Consolare”, ristorante di Brera nel cuore di Milano. Al tavolo anche Giuseppe Riso, agente sia di Colombo, sia di Frattesi, sia di Daniel Maldini. La richiesta di Carnevali è parsa all’ad milanista sin da subito eccessiva. Se ancora non si fosse capito, in generale, sul mercato il Milan non è intenzionato a fare follie. Alla dirigenza che lavora di pancia – alla Mirabelli per intenderci – Cardinale dal suo approdo ai piani alti di via Aldo Rossi ha chiarito di volersi affidare a uomini che operino con la testa, con buonsenso.
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Milan beffato su Frattesi? Macché! Ecco la vera ricostruzione della trattativa
Milan mai veramente in campo
La richiesta del Sassuolo di oltre 30 milioni di euro per un giocatore non del tutto adatto al modulo base di Stefano Pioli e dai numeri simili a quelli di Tommaso Pobega (anche a livello tattico i due si assomigliano molto) ha frenato sul nascere ogni passo ulteriore. Furlani non è sceso in campo, quindi non ha mai rilanciato o provato a formulare altre proposte della stessa portata, alternative (cash più Colombo ad esempio, circolata su tutti i media). A rendere ancora più ripida la scalata la volontà di Frattesi ribadita da Riso: il giocatore ha sempre messo l’Inter in cima alle sue preferenze. «Cercherò di essere estremamente sincero – disse pochi giorni fa alla Gazzetta dello Sport – io ho scelto la squadra. Sono una mezzala e voglio essere sfruttato per le mie caratteristiche».
Il Milan non è stato beffato. Se nella corsa a Frattesi il Diavolo avesse gareggiato al pari livello dei nerazzurri e fosse rimasto sconfitto per pochi metri sulla linea del traguardo, il termine “beffa” oggi sarebbe più che appropriato, ma qui stona fin dal principio. Il cavallo a strisce rossonere è partito ben lontano dai canapi (la corda che serve a delimitare l’area della “mossa”, ovvero della partenza della gara ippica di un palio) a differenza di quello nerazzurro pronto a scattare in prima fila. Tutto, anche per noi “estremamente”, chiaro.
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