Dopo Leao – prossimo al rinnovo per cinque stagioni – sarà il turno Maignan: il Milan vuole evitare assalti, blindare il portiere è una priorità.
Regola numero uno: il patrimonio tecnico del club va sempre difeso, bannato quindi il concetto di cessione a parametro zero. Regola numero due: i gioielli più preziosi della boutique finiscono nel caveau, in altri termini “il Milan non cede i propri campioni”. Gerry Cardinale, numero uno di RedBird e da inizio stagione nuovo inquilino di Casa Milan, ha dettato fin da subito la linea da seguire.
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Una squadra intera
L’operazione rinnovi è iniziata da tempo, il Milan ha praticamente confermato a Milanello una squadra intera e l’ultimo tassello verrà aggiunto al mosaico la prossima settimana: per il prolungamento del contratto di Rafa Leao mancano solo fime, foto di rito e annuncio alla stampa. In difesa il Milan ha confermato Kalulu e Theo Hernandez, in mezzo al campo Tonali, Bennacer è tra gli ultimi ad aver firmato il rinnovo, davanti nel 2023 è arrivato quello di Giroud. La lista è lunga e parte dal 2022.
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La prossima firma (dopo Leao)
Manca ancora un nome all’appello, elemento tra i più decisivi della rosa di Pioli: IL portiere, e il dettaglio in maiuscolo non è un errore di battitura. IL portiere è Mike Maignan, figura centrale del Milan di Stefano Pioli per abilità nel ruolo e visione tattica. Il francese non è solo uno dei migliori “paratori” dell’ultimo decennio, è considerato anche un play aggiunto, un direttore d’orchestra basso a supporto dei compagni.
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Mike si sente a casa
Di rinnovo se ne parlerà la prossima stagione, arriverà, il Milan vuole tutelarsi. Non c’è preoccupazione alcuna per la verità, il rischio che dall’estero qualche top club possa solleticare in estate la curiosità di Mike è pressoché nullo. Maignan al Milan si trova bene, “alla grande” per dirla tutta, nel corridoi di Milanello si vocifera che voglia giocare in rossonero addirittura per il resto della carriera.
Milan, Maignan e l’assalto delle big: obiettivo rinnovo
Maignan-Milan, amore a prima vista
Un amore incondizionato insomma, ma anche condiviso, nato ai tempi dei Lille quando il club francese affrontò a San Siro il Diavolo in Europa League e lo prese a schiaffi (tre sberle, era il 5 novembre 2020). A quasi un anno dal suo approdo in panchina, Stefano Pioli fu folgorato dal portiere che parlava tanto con il resto dei compagni, dispensava consigli, usciva eccessivamente dall’area. Un portiere volante. Nel post partita, quel 5 novembre, Pioli chiede alla dirigenza di schedare Mike. Via ai primi contatti, un anno dopo tornò a San Siro ma con la maglia del Milan, al posto di Donnarumma.
Rinnovo Maignan, prevenire è meglio che curare
L’ingaggio salirà, anche perché quello attuale è da portiere di riserva: 2,8 milioni fino al 2026, più o meno quello che percepisce Arnautovic all’Inter, “appena” 800mila euro in più rispetto a quanto guadagna all’anno alla Juve Perin, quasi sempre in panchina. Come minimo lo stipendio di Maignan raddoppierà. C’è tempo, nessuna fretta. Può chiamarlo anche il Real, il Manchester City fresco campione della Premier, il Tottenham un sondaggio lo ha già fatto, gli Spurs devono sostituire Lloris, connazionale del portierone rossonero.
Maignan però ha in testa solo il Milan e il Milan non intende privarsi dei suoi campioni. Questo trapela. Il suo contratto però sarà rinnovato, prevenire è meglio che curare, un concetto che Gerry Cardinale conosce bene. Dopo Theo, Tonali, Giroud, Leao, Bennacer…la nuova proprietà blinderà un altro eroe dell’ultimo scudetto.
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