Prima di uscire anzitempo nell’amichevole di Tirana, il centrocampista del Milan Sandro Tonali ha fornito una buona prestazione anche con la maglia della nazionale
Roberto Mancini, si sa, è un allenatore a cui piace cambiare e sperimentare. Da qualche incontro a questa parte infatti sembra aver maturato l’idea di modificare l’assetto della nazionale italiana di calcio. Sempre meno spazio all’ormai canonico 4-3-3 (che comunque si è rivisto nel secondo tempo della gara contro l’Austria) per testare il “nuovo” 3-4-3. Un eventuale cambio di modulo avrà ovviamente delle ripercussioni sulle sue scelte. A livello di convocazioni ma anche nell’undici titolare.
Se le peculiarità dei componenti del pacchetto arretrato consentono al cittì davvero tanta flessibilità in merito – sia prendendo in causa i centrali sia considerando i laterali – nel mezzo invece il discorso cambia. Giocare con un centrocampo a quattro in linea rispetto a una mediana a tre già scaglionata in partenza potrebbe significare una certa rotazione nei possibili interpreti titolari. In tal senso le ultime amichevoli azzurre ci hanno fornito qualche interessante indicazione.
Per Tonali si prospetta un derby anche in nazionale…
Milan, Tonali si prende il posto anche in nazionale?
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Prima che il centrocampista lodigiano uscisse anzitempo causa infortunio, nei quaranta minuti al fianco di Verratti l’inedita coppia ha fatto vedere cose davvero buone. Un esperimento da riprovare contro avversari più consistenti rispetto alla pur volenterosa Albania, è vero. Ma lo spezzone giocato insieme al pescarese ci racconta di sincronia tattica (bene l’elastico, mai i due si sono appiattiti) ed equilibrio. In una squadra con tre punte e due esterni molto alti, Tonali e la mente del PSG hanno saputo contrappesare la spinta dei compagni. Senza rinunciare alle sortite nella trequarti avversaria.
Così non è stato ieri sera quando al fianco del numero sei Mancini ha schierato Nicolò Barella. Il sardo, mezzala pura, complice anche una prestazione collettiva negativa, ha faticato ad entrare in partita, mostrandosi in difficoltà nel ruolo di centrocampista centrale. L’interista è andato decisamente meglio nel 4-3-3 del secondo tempo, una volta tornato nel suo ruolo naturale.
Il derby insomma sembra non finire mai…