Una stretta di mano, una pacca sulla spalla, due parole formali o meno, nulla di tutto questo. Il rapporto tra Steven Zhang e Gerry Cardinale, proprietari di Inter e Milan sabato l’una di fronte all’altra per il primo derby della nuova stagione, è freddo, gelido, ai minimo storici e di certo non cambierà proprio ora che entrambe le compagini milanesi comandano la classifica della Serie A. Alla base del problema la questione stadio.
Nei primi derby che li ha visti protagonisti i due si sono elegantemente evitati, tranne in un’occasione. Lo ricorda oggi la Gazzetta dello Sport: il 3 settembre 2022 Zhang e Cardinale si salutarono cordialmente durante l’intervallo, lontano dalle telecamere. Il numero uno dell’Inter fu anche ospitato in uno sky-box rossonero. Zhang e Cardinale si diedero poi appuntamento per un successivo incontro, un mese più tardi: saltarono i programmi.
Milan, perché Cardinale e Zhang non si sopportano, spiegatecelo bene
Milan, guerra fredda tra Cardinale e Zhang
Strano? Niente affatto. Posizioni diametralmente distanti nell’amministrazione e nelle vedute delle due aziende che hanno preso in gestione. Modi differenti di approcciarsi al mondo del business, questione di metodo e di stile. La causa scatenante dietro al rapporto tra Steven Zhang e Gerry Cardinale definitivamente incrinato ci sarebbe però, secondo la Gazzetta, la questione dello stadio. Fino a quando il fondo Elliott era in plancia di comando a Casa Milan – spiega la rosea – ogni passo verso la direzione del nuovo impianto per la città era concordato e condiviso. Poi qualcosa è cambiato.
Secondo la ricostruzione della Gazzetta, l’Inter in particolare non avrebbe accolto di buon grado l’incontro tra Cardinale e il sindaco Sala dello scorso marzo. Un blitz nato a insaputa dei dirigenti nerazzurri. Ma c’è ben altro tra le radici di un rapporto teso e nutrito dall’indifferenza. Qui su Daily Milan ne avevamo parlato lo scorso luglio, provando a delineare meglio i margini del contesto attraverso un articolo dal titolo “Zhang e Cardinale, il Santo e l’impostore: fino a quando continueranno a negare l’evidenza?”